In campo in 9 delle ultime 13, nelle ultime tre ha mandato in panchina Godin: nasce terzino, cresce per un lutto, deve molto a Gasperini
C’è una data che Alessandro Bastoni indica come centrale nella sua giovane vita. Non è il 23 gennaio 2017, quando esordì non ancora maggiorenne (con Filippo Melegoni) in Serie A, ma il 24 ottobre 2015. Quel giorno di oltre quattro anni fa Bastoni perse un’amica, Agnese, vittima di un incidente stradale. E, racconta sui social, «da allora dopo un iniziale blackout ho trovato una forza in me che non conoscevo». C’è una cifra del suo contratto che a lungo è stata la prima cosa a fare notizia su Bastoni: non sono i 300mila euro di ingaggio annuale, che verranno adeguati, ma i 31 milioni abbondanti del prezzo del suo cartellino. Tanto è stato valutato a bilancio 2018 il difensore classe 1999. Allora era una iper-valutazione contabile che pareggiava qualche lavoro di plusvalenza sull’asse Inter-Atalanta. Oggi quella cifra fa un po’ meno rumore, perché Alessandro si sta imponendo come titolare nell’Inter capolista e come possibile colonna per il futuro del club.