Il club premia uno dei veterani: scudetto, quota 200 ed Europeo i prossimi obiettivi
Siamo nel gennaio 2014, quando dopo il Torino scelse Milano a scapito di Roma, Juventus (guarda caso, quella di Conte) e Tottenham. Nelle sue prime ore da giocatore nerazzurro, mentre pranzava nel ristorante dell’hotel «Meliá», il pensiero di Danilo D’Ambrosio era pressappoco questo: «Perché proprio l’Inter? Beh, l’Inter è l’Inter…», nonostante il periodo non fosse particolarmente brillante (aggiungiamo noi). Con lui, a tavola, l’allora fidanzata Enza (oggi moglie che lo ha reso padre di Leonardo e Ludovico) e l’agente Vincenzo Pisacane. Un amico, prima di tutto, che quel giorno disse: «Vedrete, Dani diventerà fondamentale. E una volta entrato in campo, non uscirà più». Sono passati esattamente sei anni: pronostico rispettato. E tanti saluti a chi, nel corso delle varie stagioni – anche difficili, come squadra – ha messo in discussione l’importanza di un elemento al quale ad Appiano Gentile non hanno mai rinunciato. E sarà così anche in futuro, perché il rinnovo del contratto è cosa fatta. Ed è solo da firmare: entourage e società, infatti, hanno raggiunto l’accordo per il prolungamento fino al 30 giugno 2023 con aumento dell’ingaggio attuale (2 milioni di euro fino al 2021) del 35-40%.
